venerdì 4 marzo 2016


ANASTASIA ( Anastasia, USA 1956)
DI ANATOLE LITVAK
DRAMMATICO 
Il dramma teatrale "ANASTASIA"  di MARCELLE MAURETTE debuttò a Broadway alla fine di Dicembre del 1953, e resse per 272 repliche. La storia si basa su Anna Anderson, una donna che diceva di essere la granduchessa Anastasia, perchè della famiglia Romanov, gli zar di Russia all'inizio del XX secolo,  su undici membri, vennero trovati solo i resti di nove, ad Ekaterinemburgo, nel 1991: nessuno ha mai saputo con certezza che fine avessero fatto la granduchessa ed il fratello Aleksey Nikolaevitch Romanov.  Come venne accertato dall'esame del DNA, la Anderson, in realtà, non era Anastasia. Al momento in cui la pellicola entrò in produzione, i produttori non erano al corrente che Anna Anderson fosse ancora in vita: quando ne vennero a conoscenza, si recarono in Germania per chiedere alla donna il permesso di usare il suo nome e la sua storia.  Uno dei personaggi è indicato come "Il monaco pazzo": è un riferimento a Grigory Rasputin, il religioso fanatico che si trovava a corte degli zar, guaritore per il figlio del regnante, e, si dice, di grande ascendente sulla zarina Alexandra. Rasputin morì ucciso, probabilmente dai parenti degli zar per il troppo potere acquisito. Il trio di cospiratori formato da Bounine, Chernov e Petrovin è del tutto frutto di fantasia.   Il film rappresentò il ritorno a Hollywood per INGRID BERGMAN, che era stata in pratica messa sulla lista nera, per via della relazione "proibita" con ROBERTO ROSSELLINI, e del figlio avuto con lui senza esserne la moglie. Prima di ANATOLE LITVAK, fare un film su questo tema aveva interessato MICHAEL POWELL, che aveva in mente JENNIFER JONES come protagonista. Costato oltre tre milioni e mezzo di dollari, ne incassò circa dieci nei soli Stati Uniti. Ebbe due candidature agli Oscar, per la miglior attrice protagonista (Bergman) e la miglior colonna sonora, vincendone uno. Quando venne dato l'Oscar alla Bergman, fu CARY GRANT ad andare a ritirarlo, data la lunga e forte amicizia tra i due. Ai Golden Globes, altrettante nominations, sia per Ingrid Bergman, che per HELEN HAYES come non protagonista: fu l'attrice svedese a vedersi consegnare il premio. La Bergman trionfò anche al David di Donatello. 

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