mercoledì 17 febbraio 2016


TESTIMONE D'ACCUSA (Witness for the prosecution, USA 1957)
DI BILLY WILDER 
GIALLO
Il racconto da cui venne tratto "TESTIMONE D'ACCUSA", di AGATHA CHRISTIE, uscito nel 1925 con il titolo "Traitor's hands", venne ripubblicato in Inghilterra e negli Stati Uniti a partire dagli anni Trenta come "Witness for the prosecution". Ne venne tratta una pièce teatrale che debuttò nel 1953 sui palchi di Broadway, e resse 645 repliche in cartellone. Lo sceneggiatore HARRY KURNITZ non aveva mai lavorato con BILLY WILDER, e mai più lo fece dopo: lo definì un collaboratore instancabile, ma disse anche che averci a che fare era come "avere accanto il dottor Jekyll e mister Hyde"; e che i suoi collaboratori abituali erano persone spesso sotto pressione. CHARLES LAUGHTON modellò il proprio personaggio, l'avvocato "Sir" Wilfrid Robarts, sul legale proprio e di MARLENE DIETRICH,  Florance Guadella, di cui riportò anche l'uso del monocolo, portato per intimidire gli interlocutori. Charles Laughton e ELSA LANCHESTER, che nel film interpreta l'infermiera, miss Plimsoll, erano marito e moglie nella vita reale: gli intermezzi umoristici tra i loro personaggi vennero aggiunti nella sceneggiatura del film, e non esistevano nella pièce da cui fu tratto. TYRONE POWER ebbe a dichiarare che, per quanti film avesse girato, questo era uno dei tre di cui andava fiero, senza menzionare gli altri due. Per interpretare Leonard Vole, Wilder e ARTHUR HORNBLOW, il produttore della pellicola, avevano dapprima pensato a WILLIAM HOLDEN, che però non era disponibile, per altri progetti intrapresi. Offrirono una prima volta la parte a Power, che non accettò. Si fecero i nomi, quindi, di KIRK DOUGLAS, GENE KELLY, GLENN FORD, JACK LEMMON e ROGER MOORE, ma si tornò su Tyrone Power, il quale disse sì quando gli offrirono un doppio contratto, per questo lungometraggio e "SALOMONE E LA REGINA DI SABA", ricevendo 600,000 dollari per il doppio impegno:proprio sul set del secondo titolo, Power morì, venendo sostituito da YUL BRINNER. Per interpretare Christina Helm, dopo aver preso in considerazione AVA GARDNER e RITA HAYWORTH, venne scelta Marlene Dietrich. UNA O'CONNOR fu l'unico membro del cast che aveva già recitato il copione a teatro, a Broadway. Laughton aveva fama di essere un grande attore, ma sul set un piantagrane e capace di bizze e scontrosità al limite dell'arroganza: stupì tutti, a partire da Billy Wilder, per la grande disponibilità e per lo spirito di collaborazione che sfoggiò durante la lavorazione di questo lungometraggio. In un giorno in cui era previsto di girare solo primi piani per le reazioni dei presenti al processo, e della giuria, e quindi gli attori principali sarebbero stati liberi, Laughton si offrì di fare una cosa solitamente destinata all'aiuto regista: lesse le battute per aiutare i comprimari a rispondere o muoversi secondo necessità. Wilder lo ammirava, e tempo dopo rivelò, intervistato, che secondo lui Charles Laughton, le cui inclinazioni omosessuali erano molto più di un pettegolezzo hollywoodiano,  fosse molto attratto da Tyrone Power. Sembra che anche la Dietrich avesse preso una sbandata per il collega, al punto da fare delle avances che lo avrebbero imbarazzato non poco. Per molti, Power era troppo in avanti con gli anni per il personaggio interpretato. Quando Leonard Vole (il personaggio di Power) incontra la signora French , interpretata da NORMA VARDEN, per la seconda volta, nel cinema, egli dice che c'è un film su Jesse James:l'attore aveva interpretato il famoso fuorilegge in "JESS IL BANDITO".  Per girare una sequenza in cui viene mostrata una sola delle celebri gambe della Dietrich, furono utilizzate 145 comparse, 38 stunt men e spesi 90,000 dollari. La corte, modellata sulla London's Central Criminal Court, la Old Bailey, costò 75,000 dollari per essere messa su. L'attrice ammise, in un'intervista anni dopo, che Christine Vole era stato l'unico personaggio da lei interpretato con cui sentiva profonde attinenze, perchè non solo coraggiosa, ma anche perchè amava il proprio uomo incondizionatamente: inoltre, citò Wilder come uno dei tre più grandi cineasti con cui aveva lavorato. Gli altri due erano JOSEF VON STERNBERG e ORSON WELLES. Sul set e pubblicamente, spesero reciprocamente parole di ammirazione ed entusiasmo. La star aveva effettuato delle operazioni di chirurgia estetica, tra le prime rese note nel mondo del cinema ( e delle quali Elsa Lanchester amava spettegolare con i colleghi e la troupe), e venne truccata pesantemente per questo ruolo. Indossò anche parrucche, e le vennero cambiati gli abiti scelti da lei, perchè, a dire della produzione, la rendevano troppo mascolina, e indurivano l'immagine del suo personaggio. ALFRED HITCHCOCK dichiarò che molte persone gli avevano fatto i complimenti per "Testimone d'accusa", pensando che fosse un suo lavoro, mentre Billy Wilder gli aveva confessato che gli era successa la stessa, strana cosa, per "IL CASO PARADINE", ritenuto da diversi fans un lungometraggio diretto da lui! Marlene Dietrich si sentiva così sicura che per questa parte avrebbe guadagnato una nomination all'Oscar, che registrò una nuova introduzione per il proprio show permanente a Las Vegas, in cui accennava alla candidatura, che....non arrivò. Nel film, il personaggio dell'avvocato, interpretato da Laughton, ha un attacco cardiaco e viene ricoverato in ospedale, curiosamente, ma in modo macabro, meno di un anno dopo la fine delle riprese, fu Tyrone Power  a morire di infarto sul set del suo film successivo. E pensare che per provare la scena dell'attacco di cuore, Laughton finse di averne uno nella piscina della propria villa, provocando il panico della moglie, finchè non le disse che stava solo verificando se era credibile, come infartuato.... Neanche gli interpreti, durante la lavorazione, erano a conoscenza del colpo di scena finale, dato che le ultime dieci pagine dello script furono date al cast l'ultimo giorno di riprese. La pellicola venne presentata in anteprima a Londra, alla famiglia reale, i cui membri promisero che non avrebbero rivelato il sorprendente finale a nessuno. Questo la produzione lo chiese anche agli spettatori presenti alle prime in USA. Nel trailer, lungo 4 minuti, compariva solo Laughton, impersonando se stesso, raccontando la trama del film.  I produttori erano così preoccupati delle sorti commerciali della pellicola, e che rivelazioni del passaparola potessero portare meno spettatori nelle sale, che un annunciatore, durante i titoli di coda, chiedeva al pubblico di non rivelare a nessuno il finale. Agatha Christie, dei tanti film tratti dai suoi scritti, affermò che aveva amato più che altro, questo film e "ASSASSINIO SULL'ORIENT-EXPRESS". Le riprese durarono dal Giugno all'Agosto del 1957. Il film costò 3 milioni di dollari, e ne incassò 9 a livello mondiale. Ricevette sei nominations agli Oscar, tra cui miglior film, regia, attore non protagonista (Laughton) e attrice non protagonista (Lanchester), ma non riuscì a portare a casa alcuna statuetta. Meglio andò ai Golden Globes, dove, con cinque candidature, tra cui film e regia, Elsa Lanchester conquistò il premio. Ai BAFTA Charles Laughton ebbe la nomination quale miglior attore straniero, premio vinto invece ai David di Donatello.

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