giovedì 28 gennaio 2016


NUOVO CINEMA PARADISO ( I, 1988)
DI GIUSEPPE TORNATORE
DRAMMATICO
Quando uscì nelle sale italiane, nel Novembre del 1988, "NUOVO CINEMA PARADISO" fu pressochè ignorato dappertutto, fuorchè a Messina, in un cinema chiamato Aurora (oggi chiuso), in cui l'esercente, colpito dalla pellicola, si ostinò a tenerla in cartellone, facendo entrare anche gratis nuovi spettatori con la formula "Pagate solo se vi è piaciuto". Secondo un'intervista rilasciata al tempo della prima uscita del film, GIUSEPPE TORNATORE aveva concepito questo lavoro come una commemorazione della tradizionale sala cinematografica, destinata all'estinzione, e dell'industria italiana del cinema, in genere: successivamente, il regista non ha mai più confermato questo. Sembra che il personaggio interpretato da PHILIPPE NOIRET, il proiezionista Alfredo, sia stato ispirato a Tornatore da un "puparo" che aveva lavorato in cabina di proiezione, narrando i rischi del mestiere al regista, quando era ragazzo. Noiret recitò in francese, e successivamente venne doppiato da VITTORIO DI PRIMA. Tra l'altro, l' "epoca d'oro" dei cinema in Italia è quella narrata nella prima parte della storia: è stato calcolato che nel 1956 il nostro Paese era quello, a livello mondiale, con il maggior numero di sale cinematografiche attive, circa 17000! La frase che Alfredo pronuncia, "Ora che ho perso la vista, ci vedo di più!" venne inserita dalla band DREAM THEATER nel loro brano "Take the time", in inglese ovviamente. Per il ruolo della madre di Totò, il protagonista della storia, in versione anziana era stata presa in considerazione IRENE PAPAS, ma la parte poi fu di PUPELLA MAGGIO. Il personaggio di Elena da adulta, interpretato da BRIGITTE FOSSEY, era presente nella prima versione distribuita, da 155 minuti, poi eliminato nel montaggio in quella più corta, presentata nel Maggio 1989 a Cannes, che vinse il Grand Prix speciale della giuria, e mise in moto il trionfale cammino internazionale del lungometraggio. Infatti, nel trailer originale la Fossey viene mostrata: nella versione estesa del film, di 173 minuti, Elena adulta ritorna. Tornatore compare in un cameo: è il proiezionista che nel finale avvia il proiettore per mostrare a Totò adulto, interpretato da JACQUES PERRIN, i baci tagliati dai film per la censura del prete del paese:sembra che il regista avesse offerto la breve apparizione a FEDERICO FELLINI, che non volle però accettare.  Il paesino di Giancaldo, ove è ambientata la prima parte del racconto, in realtà non esiste, ma è il nome di una montagna sopra Bagheria, dove è nato Giuseppe Tornatore. Nella pellicola si possono vedere, ad esempio, spezzoni di classici come "FURIA", "CASABLANCA", "IN NOME DELLA LEGGE", "IL FIGLIO DELLO SCEICCO", "LA CENA DELLE BEFFE", "LA VITA E' MERAVIGLIOSA", "LA TERRA TREMA", "OMBRE ROSSE" e tanti altri ancora. Le riprese si svolsero tra il Maggio e l'Agosto del 1988. Il costo del lungometraggio fu di quasi otto miliardi di lire, e nei soli Stati Uniti incassò dodici milioni di dollari.  "Nuovo cinema Paradiso" ritornò in sala in Italia nella Primavera del 1990, sull'onda della vittoria del Golden Globe per il miglior film straniero, delle undici candidature ai BAFTA e dei cinque premi ivi vinti, per il miglior film straniero, miglior attore protagonista ( Noiret), attore non protagonista (SALVATORE CASCIO, Totò da bambino), miglior sceneggiatura originale e miglior colonna sonora, di ENNIO MORRICONE, del David di Donatello ancora alla colonna sonora, e dell'Oscar per il miglior film straniero. FRANCO CRISTALDI, leggendario produttore italiano, che aveva creduto fortemente nel film, nonostante la bocciatura iniziale in Italia, andò con Giuseppe Tornatore a ritirare la statuetta della Academy, simboleggiando una grande rivincita per la sua casa di produzione, la storica Titanus,  e per il cinema italiano. 

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