martedì 29 settembre 2015


IL SETTIMO SIGILLO (Det sjunde inseglet, SW 1957)
DI INGMAR BERGMAN
GROTTESCO/FANTASTICO 
L'ispirazione per realizzare "IL SETTIMO SIGILLO", venne a INGMAR BERGMAN dopo aver visto alcuni film di AKIRA KUROSAWA, del quale cinema è stato grande fan. Il concepimento vero e proprio, però, per stessa ammissione del regista, venne da un dramma scritto per la Scuola d'Arte Drammatica di Malmoe, presso la quale Bergman insegnava, "Pittura su legno": dalla scuola, il regista chiamò MAX VON SYDOW, che si era diplomato da poco. Il titolo è una citazione della Bibbia, dal libro delle Rivelazioni, capitolo ottavo. La processione degli autoflagellanti intona il "Dies Irae" scritto nel 1200 da TOMMASO CELANO. Prima di fermarsi al villaggio, cantano dalla prima alla quarta strofa, e poi la "Lachrimosa", stanza 18; quando ripartono, ricominciano a cantare i brani. NILS POPPE venne scritturato per interpretare il buffone, Jof, probabilmente perchè in Svezia era considerato un attore brillante piuttosto conosciuto. Il nome del protagonista, Antonius Block, viene pronunciato solo due volte nell'intero lungometraggio. Invece, il nome del personaggio interpretato da GUNNEL LINDBLOM non viene mai detto, e parla solo nella penultima sequenza della pellicola, quando il gruppo segue la Morte, dicendo "E' finita.". L'ultima scena, in cui la Morte danza con coloro che la seguono, venne girata alla fine di una giornata di riprese, con buona parte della troupe già andata via: Bergman fece fare i figuranti ad alcuni tecnici, e a turisti e curiosi capitati per caso nella zona delle riprese. Questo anche perchè la scena nacque nella testa del regista osservando un'insolita composizione di nuvole, e voleva riprenderla prima che sparissero. L'intera iconografia della pellicola fu basata su dipinti murali presenti nella chiesa in cui il padre del regista, pastore, era uso andare a pregare. Per Bergman, il favorito tra i suoi oltre cinquanta lungometraggi. Gli scacchi utilizzati nella pellicola furono venduti, nel 2009, da eredi del regista, per un milione di corone svedesi ( circa 145,000 dollari USA). Sia i VAN HALEN che SCOTT WALKER hanno inciso una canzone intitolata come questo film: il gruppo hard rock olandese/americano menzionò in una canzone anche "LA FONTANA DELLA VERGINE" di Bergman. Costato l'equivalente di 150,000 dollari, le riprese si tennero a Hovs Hallar, nella riserva naturale di Scane, nella Città del Cinema di Svezia, e nel Castello Reale di Rasunda, tra il Luglio e l'Agosto del 1956. Presentato al decimo Festival di Cannes, vinse ex-aequo il Gran Premio della Giuria, a metà con "I DANNATI DI VARSAVIA" di ANDRZEJ WAIDA. Innumerevoli le citazioni in altri film, e in altre forme artistiche, sia per l'iconografia della partita a scacchi tra Antonius e la Morte, e altre derivazioni ( WOODY ALLEN, MARIO MONICELLI, e tanti altri). E' tra i film considerati unanimemente capolavori della cinematografia mondiale. 

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