domenica 17 maggio 2015


CARTER (Get Carter, GB 1971)
DI MIKE HODGES
AZIONE
"CARTER" è tratto dal romanzo "GET CARTER" di TED LEWIS: fu il film d'esordio da regista per MIKE HODGES, che ne scrisse la sceneggiatura. All'origine, il regista e sceneggiatore avrebbe voluto, nel ruolo di Carter, IAN HENDRY, ma poi gli venne preferito il più noto MICHAEL CAINE:a Hendry andò la parte dell'antagonista Eric Paice, ma l'attore non prese bene il fatto che Caine gli avesse "soffiato" il ruolo, e trattò con antipatia per tutta la lavorazione il collega. Hodges dichiarò che la tensione tra i due personaggi fu acuita dalle frizioni tra i due attori in scena. Tuttavia, come ebbe ad affermare il regista, fu letteralmente "un sogno" lavorare con il divo, che fu molto professionale e disponibile sul set, tranne una volta, in cui perse le staffe durante le riprese di una scena particolarmente emotiva, per via della messa a fuoco non riuscita, della macchina da presa, che fece sprecare una ripresa. Fu il film d'esordio per ALUN ARMSTRONG. BRITT EKLAND non era molto convinta di questo progetto, ma accettò di prendervi parte quando la sua situazione economica si fece preoccupante, per colpa del suo contabile, che aveva buttato molto del suo denaro in investimenti sbagliati: tempo dopo, si disse contenta di non aver rifiutato la parte.  La Metro Goldwyn Mayer, che produsse la pellicola, avrebbe voluto, per il ruolo di Cliff Brumby TELLY SAVALAS, ma venne invece ingaggiato BRYAN MOSLEY.La scena all'ippodromo, con Carter ed Eric Paice venne girata con una sola ripresa.  Quando Carter entra nella casa di Cyril Kinnear, c'è uno scudo zulu appeso ad una parete: è una citazione per Caine, il cui primo successo cinematografico era appunto "ZULU". Nella prima inquadratura nel bar, si può notare che uno dei clienti presenti ha sei dita: non è un effetto speciale, la comparsa in questione aveva proprio questa anomalia, lo si vede quando impugna un boccale. JOHN OSBORNE non aveva in pratica mai giocato a carte prima di girare questo film, e prese parte a diverse partite di poker per essere più in parte nella scena al tavolo da gioco. Il cecchino che ucciderà Carter può esser visto seduto non distante dal protagonista, nel treno, durante i titoli di testa: per Hodges, che fin dall'inizio voleva che alla fine della storia Carter morisse, era un simbolo della Morte, che aleggia per tutto il tempo. Nella storia era compreso un inseguimento in auto, come appunta narrato nella sceneggiatura, ma furono Michael Caine e MICHAEL KLINGER  a dissuadere Mike Hodges dal realizzare la scena, ritenendo che in questo modo il film avrebbe somigliato troppo a "BULLITT".  L'arma preferita di Carter, che impugna nei manifesti, non spara un solo colpo in tutta la pellicola. Non molto tempo dopo l'uscita della pellicola, Michael Caine si trovava nel West End, ed incontrò il gangster Jack Carter, al quale il soggetto era ispirato: l'uomo lo apostrofò dicendogli che in realtà non c'era un criminale come lui, che non aveva figli, donne e nessuna responsabilità. Per non avere problemi, Caine si disse d'accordo con lui e se ne andò. La censura appioppò al lungometraggio una "X", massimo divieto, per nudità femminili e violenza, successivamente, però, divenne una più leggera "R", perchè molti film usciti dopo furono ancora più violenti. La versione inglese, e quella americana, hanno una diversificazione: all'inizio della pellicola, Carter guarda un film porno con un gangster che parla smaccatamente con accento Cockney, e appunto nella versione USA, venne ridoppiata questa parte, perchè la produzione riteneva che l'accento fosse troppo duro e potessero non capire il dialogo. Le riprese vennero effettuate in soli 40 giorni. Il film ebbe un sonoro successo, divenendo un classico del cinema d'azione, e nel 2001 ne è stato realizzato un remake con SYLVESTER STALLONE nel ruolo principale, e lo stesso Michael Caine in una parte importante ma secondaria.

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