mercoledì 6 febbraio 2013






CHINATOWN (Chinatown,USA 1974)
DI ROMAN POLANSKI
GIALLO
Pare che "CHINATOWN" fosse una sceneggiatura di oltre trecento pagine,che fosse l'inizio di una trilogia con il detective Jake J.Gittes al centro,e che non fosse facile trovare un regista che volesse trasformarla in film.Venne eliminata la voce narrante di Gittes che appesantiva,secondo ROMAN POLANSKI,la narrazione, e dopo questa prima scrematura lo script divenne di 180 pagine. Allo sceneggiatore ROBERT TOWNE erano stati offerti 175,000 dollari per scrivere un adattamento de "IL GRANDE GATSBY",ma egli rifiutò e ne accetto 25,000 per scrivere una storia originale,quella appunto di "Chinatown".Quell'adattamento fu realizzato da FRANCIS FORD COPPOLA.Dopo essere stato proposto a PETER BOGDANOVICH,il film venne affidato a Polanski.L'autore de "L'ULTIMO SPETTACOLO" dichiarò in seguito che era la più grande occasione persa della sua vita.Il nome Gittes fu dato definitivamente su suggerimento di JACK NICHOLSON,in quanto era il cognome di un suo amico produttore.Per il ruolo di Ewelyn Mulray,il produttore ROBERT EVANS spingeva per assegnarlo a sua moglie ALI MCGRAW:quando lei lo lasciò per STEVE MCQUEEN,ovviamente la cosa decadde,e si pensò a JANE FONDA,mentre il regista avrebbe voluto JULIE CHRISTIE.Non essendo interessata al progetto l'attrice inglese,venne scelta FAYE DUNAWAY.Sotto i vestiti di scena Nicholson indossava magliette con sopra impresso "Jake J.Gittes",a sua detta per sentirsi di più quel personaggio.Grande appassionato della squadra di basket dei Lakers,l'attore si portava dietro sul set una piccola tv portatile,in cui tra una ripresa e l'altra guardava i match della sua amata squadra:durante una forte discussione tra l'interprete e Polanski sul set,la tv venne sfasciata dal regista. Le liti non mancarono neanche con la Dunaway,da parte dell'autore,che giunse a prenderla per i capelli e strappargliene alcuni durante uno dei più violenti diverbi. La scena in cui a Gittes viene squarciato il naso con un coltello a serramanico da parte di un tirapiedi della mala impersonato dallo stesso Polanski,è stata una delle più difficili da girare,perchè per verosimiglianza il regista volle che fosse usato un vero coltello,e Nicholson si ferì leggermente perchè si mosse.Dopo lo strabordante successo de "IL PADRINO",che rimanda all'epoca ed agli argomenti trattati in questa pellicola,il produttore Evans avrebbe voluto una fotografia più seppiata per il film,ma Polanski respinse con forza quest'idea.Inoltre,ebbe contrasti anche con Towne perchè pretese che la sceneggiatura venisse completamente riscritta con lui al suo fianco mentre lo sceneggiatore lavorava:Towne si disse molto irritato dall'atteggiamento del director.Il trucco e lo sguardo di Faye Dunaway erano ispirati a quelli della madre di Polanski,che dette indicazioni all'attrice per ottenere l'effetto di una donna molto sensuale degli anni Quaranta.Dopo alcune riprese in cui la scena in cui Gittes,scoperte cose importanti,prende a schiaffi la Mulray,non veniva abbastanza convincente per il regista,la Dunaway chiese a Nicholson di schiaffeggiarla veramente:sebbene riluttante,l'attore lo fece e quella stampata è questa versione.Fu l'ultimo film girato da Polanski negli Stati Uniti,dai quali si allontanò dopo l'accusa di violenza sessuale ai danni di una minorenne,faccenda sempre rimasta poco chiara e per la quale attualmente l'autore è ai domiciliari in Svizzera.Sul finale ci furono accese divergenze:per lo sceneggiatore ci doveva essere un lieto fine,per il regista una conclusione tragica.Come sa chi ha visto il film,la spuntò Roman Polanski,ed anni dopo Towne ammise in un'intervista che era stata presa la giusta decisione.L'autore invece,sempre anni dopo,dichiarò che dopo la personale tragedia della moglie SHARON TATE assassinata dalla banda di CHARLES MANSON non poteva che vedere negativamente ogni sviluppo di una storia da lui diretta.Candidato ad undici premi Oscar,vinse solo quello per la miglior sceneggiatura originale.Incassò all'epoca poco meno di 30 milioni di dollari.

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